Sto leggendo, da qualche giorno, che tanti politici hanno ricominciato a parlare di scuola. Da professore vorrei solo dirvi che trovo non eticamente giusto che oggi un professore di liceo in italia guadagni uno stipendio da morto di fame, ovvero, se volete, in maniera più garbata e tecnica, da soglia della povertà.
Nel periodo 1938-1940 il Comune di Spoleto comprò Palazzo Collicola e tutti gli arredi interni, opere d’arte comprese, pagando circa 340.000 mila lire; nello stesso periodo un professore di liceo guadagnava circa 1000-1200 lire, vale a dire che ogni mese il suo stipendio aveva un valore di acquisto di circa 1/340 del valore di quel palazzo, arredi interni e opere d’arte comprese. Negli stessi anni. un operaio specializzato guadagnava in Italia 200-300 lire circa. E ancora, intorno al 1970 lo stesso professore di liceo guadagnava circa 135.000 lire, mentre un operaio specializzato, al netto delle turnazioni, guadagnava circa 80.000 lire. Di più, fino al 1990 circa il delta tra uno stipendio di un professore ordinario universitario e il solito professore di liceo variava tra un 15-20%. Domanda. Quanto guadagna oggi un professore in Italia? Risposta. Meno di un call-centerista o di un operaio specializzato. Posto il fatto che un professore sia un professionista, che ha conseguito una abilitazione professionale e che per svolgere il suo lavoro deve prepararsi, aggiornarsi e pubblicare, come è possibile fare un’istruzione di eccellenza senza pagare il suo lavoro in maniera equa, senza che il corrispettivo sia adeguato all’importanza dell’opera e al decoro della professione dell’insegnamento? Pensate davvero che 14 euro, 54 euro o fossero anche 100 euro possano mutare la situazione? Perché chi educa i ragazzi, i figli anche di chi stabilisce il suo onorario, che saranno poi il futuro del nostro Bel Paese, deve vivere in condizioni disagiate, a meno che non sia già lui stesso ricco di famiglia? L’insegnamento è, sì, una missione, ma il professore non è un missionario.

Simone Fagioli

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