Esclusiva-Spoletoclick. I segreti di Spagna: intervista al medico e scrittore Gregorio Pompili. Parte II

di Simone Fagioli

Continuando la nostra intervista allo spoletino innamorato della Spagna, segnaliamo un errore in riferimento alla precedente intervista. Il “duende” è una “forza misteriosa e scuotente” e non sorridente, come avevamo  precedentemente scritto.

Può descriverci la città di Siviglia?

Ho preparato per qualche amico, su sua richiesta, l’anno passato alcuni appunti su Siviglia, una sorta di consigli, per una “visita guidata”. Sa quale è stato il primo suggerimento? A Siviglia non andare di fretta! Questa è stata l’esortazione. C’è tantissimo da vedere laggiù, ma la prima cosa che devi fare è non avere fretta: godi l’ambiente! Non perdi mai il tuo tempo a Siviglia, anche se ti sembra di oziare; assapora l’ambiente, l’atmosfera e le sensazioni che solo lì puoi vivere. Provare per credere! Sì, sa hai tempo va prima al Museo delle Belle Arti (è il secondo di Spagna dopo “El Prado” di Madrid per numero e valore delle opere esposte) e passa un po’ di tempo a godere delle tele (lienzos) di Murillo, Zurbaran, Valdes Leal.

Inoltre, come si fa a rinunciare alla cattedrale gotica con quell’eccesso di barocco all’interno e un numero di opere d’arte quasi pari a quelle del Museo già citato; e l’emozione di una messa solenne … E Los Toros … Non partecipare ad una corrida durante la Feria (la Festa di Primavera) significa perdere una bella “fetta di emozione”. E ancora, come poter perdere la Settimana Santa: musiche solenni e struggenti, e i penitenti con i lunghi cappucci, le croci e i ceri, le immagini sacre esageratamente preziose agli occhi di un italiano, ma che lì, non sono strane, anzi, sono l’oggetto obbligato della venerazione di un popolo passionale, orgoglioso e solenne come è l’adaluso.

Non avere mai fretta a Siviglia!

La sciocca fretta di voler tutto vedere già al primo viaggio; non serve questo perché chi va a Siviglia una volta, prima o poi deve tornarci.

A Siviglia, e più in generale in ogni parte di Andalusia lasci qualcosa di te e ti resta sempre un po’ di nostalgia e non puoi fare a meno di tornarci. Siviglia si assapora col cuore e con i sensi, oltre che con gli occhi e il palato, questo lo dico per tornare in terra: prosciutto, lonza e formaggio della Mancha che mangi laggiù, specie dopo una bella corrida, ti concedono sapori che ti parrà di continuare a sentire sempre quando ti verrà di ripensare all’Andalusia. Siviglia è un … Un universo. La gente, le musiche … Il fiume, il quartiere di Triana, le lunghe Avenidas … i silenzi del Quartiere Ebreo, e i giardini di Murillo, i profumi e l’ottima paella che ti servono a “la puerta de la carne”.

Basta così, Dr. Fagioli, per ora.

 

Un consiglio ai nostri lettori: perché andare in vacanza in Spagna

Ogni viaggio è una scoperta, ma la Spagna del centro-sud offre tradizioni antiche e sconosciute da noi; Riti e Feste che quella gente conserva per “proprio uso e consumo” e già questo rende il soggiorno laggiù quasi sempre una bella esperienza. Se ti fermi a vedere e sentire con quiete e a riflettere su quello che vedi e senti, un viaggio in Andalusia può servirti e puoi ritrovarti con “ nuovi occhi”, alla fine del viaggio. Devi essere curioso e modesto però, per apprezzare quella originale parte di mondo: curioso nel cercare di capire e modesto nel provare a giudicare.

 

Da diversi anni sta portando la cultura Spagnola nella Nostra Bella Città di Spoleto. E’ una missione ardua? Come reagiscono i diversi consessi ai quali Lei partecipa?

Le faccio un esempio. Solo una volta, un signore, dopo aver visto in un video le processioni della “Semana Santa” ha esclamato: “questo è folklore!”. Aveva ragione dal suo punto di vista. Io dico però, che tutto quello che dà emozione è un rito, non folklore, come si ti emozioni quando assisti a una moltitudine che sfila in processione, dietro a immagini sacre. Questa è una bella realtà che ho mostrato ad un incantato pubblico, per far capire l’anima e l’ambiente di quella terra. É tutto così unico e originale! Come si fa ad non incuriosirsi, almeno per questo … Quando si assiste a qualcosa di insolito e innegabilmente bello?  Poi non si scordi che la radice di quella cultura è comune per buona parte alla nostra: così è per le tradizioni e la fede, espressa però diversamente, con più intensità e forza esagerata, deliziosamente esagerata, secondo me. No, non è arduo comunicare. Parli di qualcosa che è insolito, ma proprio per questo misterioso e stimolante. A gran parte della nostra gente la … cosa interessa, e davvero tanto!!


di Simone Fagioli

Continuando la nostra intervista allo spoletino innamorato della Spagna, segnaliamo un errore in riferimento alla precedente intervista. Il “duende” è una “forza misteriosa e scuotente” e non sorridente, come avevamo  precedentemente scritto.

Può descriverci la città di Siviglia?

Ho preparato per qualche amico, su sua richiesta, l’anno passato alcuni appunti su Siviglia, una sorta di consigli, per una “visita guidata”. Sa quale è stato il primo suggerimento? A Siviglia non andare di fretta! Questa è stata l’esortazione. C’è tantissimo da vedere laggiù, ma la prima cosa che devi fare è non avere fretta: godi l’ambiente! Non perdi mai il tuo tempo a Siviglia, anche se ti sembra di oziare; assapora l’ambiente, l’atmosfera e le sensazioni che solo lì puoi vivere. Provare per credere! Sì, sa hai tempo va prima al Museo delle Belle Arti (è il secondo di Spagna dopo “El Prado” di Madrid per numero e valore delle opere esposte) e passa un po’ di tempo a godere delle tele (lienzos) di Murillo, Zurbaran, Valdes Leal.

Inoltre, come si fa a rinunciare alla cattedrale gotica con quell’eccesso di barocco all’interno e un numero di opere d’arte quasi pari a quelle del Museo già citato; e l’emozione di una messa solenne … E Los Toros … Non partecipare ad una corrida durante la Feria (la Festa di Primavera) significa perdere una bella “fetta di emozione”. E ancora, come poter perdere la Settimana Santa: musiche solenni e struggenti, e i penitenti con i lunghi cappucci, le croci e i ceri, le immagini sacre esageratamente preziose agli occhi di un italiano, ma che lì, non sono strane, anzi, sono l’oggetto obbligato della venerazione di un popolo passionale, orgoglioso e solenne come è l’adaluso.

Non avere mai fretta a Siviglia!

La sciocca fretta di voler tutto vedere già al primo viaggio; non serve questo perché chi va a Siviglia una volta, prima o poi deve tornarci.

A Siviglia, e più in generale in ogni parte di Andalusia lasci qualcosa di te e ti resta sempre un po’ di nostalgia e non puoi fare a meno di tornarci. Siviglia si assapora col cuore e con i sensi, oltre che con gli occhi e il palato, questo lo dico per tornare in terra: prosciutto, lonza e formaggio della Mancha che mangi laggiù, specie dopo una bella corrida, ti concedono sapori che ti parrà di continuare a sentire sempre quando ti verrà di ripensare all’Andalusia. Siviglia è un … Un universo. La gente, le musiche … Il fiume, il quartiere di Triana, le lunghe Avenidas … i silenzi del Quartiere Ebreo, e i giardini di Murillo, i profumi e l’ottima paella che ti servono a “la puerta de la carne”.

Basta così, Dr. Fagioli, per ora.

 

Un consiglio ai nostri lettori: perché andare in vacanza in Spagna

Ogni viaggio è una scoperta, ma la Spagna del centro-sud offre tradizioni antiche e sconosciute da noi; Riti e Feste che quella gente conserva per “proprio uso e consumo” e già questo rende il soggiorno laggiù quasi sempre una bella esperienza. Se ti fermi a vedere e sentire con quiete e a riflettere su quello che vedi e senti, un viaggio in Andalusia può servirti e puoi ritrovarti con “ nuovi occhi”, alla fine del viaggio. Devi essere curioso e modesto però, per apprezzare quella originale parte di mondo: curioso nel cercare di capire e modesto nel provare a giudicare.

 

Da diversi anni sta portando la cultura Spagnola nella Nostra Bella Città di Spoleto. E’ una missione ardua? Come reagiscono i diversi consessi ai quali Lei partecipa?

Le faccio un esempio. Solo una volta, un signore, dopo aver visto in un video le processioni della “Semana Santa” ha esclamato: “questo è folklore!”. Aveva ragione dal suo punto di vista. Io dico però, che tutto quello che dà emozione è un rito, non folklore, come si ti emozioni quando assisti a una moltitudine che sfila in processione, dietro a immagini sacre. Questa è una bella realtà che ho mostrato ad un incantato pubblico, per far capire l’anima e l’ambiente di quella terra. É tutto così unico e originale! Come si fa ad non incuriosirsi, almeno per questo … Quando si assiste a qualcosa di insolito e innegabilmente bello?  Poi non si scordi che la radice di quella cultura è comune per buona parte alla nostra: così è per le tradizioni e la fede, espressa però diversamente, con più intensità e forza esagerata, deliziosamente esagerata, secondo me. No, non è arduo comunicare. Parli di qualcosa che è insolito, ma proprio per questo misterioso e stimolante. A gran parte della nostra gente la … cosa interessa, e davvero tanto!!

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