L’Umbria Antica Festival torna per la sua terza edizione in collaborazione con il Comune di Todi. Lo fa cambiando nome, ma mantenendo lo stesso spirito di sempre: divulgare la Storia attraverso le lezioni dei più importanti studiosi del settore. Per tre giorni, archeologi e storici si riuniranno a Todi per raccontare le tante sfumature del mondo antico: dai popoli italici agli Etruschi, dalla Grecia classica a Roma. 
 
Giovanni Brizzi, Andrea Carandini, Costantino d’Orazio, Valentino Nizzo, Marcella Frangipane, Livio Zerbini, Arnaldo Marcone, Nicola Mastronardi, Paolo Giulierini sono solo alcuni dei grandi ospiti che si alterneranno nella Sala del Consiglio del Palazzo Comunale di Todi dal 15 al 17 marzo 2024.

Non solo lezioni di storia, ma anche una speciale serata al Teatro Comunale con protagonista Umberto Galimberti e una Fiera del Libro in collaborazione con le principali case editrici di saggistica (Laterza, Il Mulino, Carocci), allestita nella suggestiva sala delle pietre. Inoltre, nel corso delle giornate, saranno organizzate speciali visite guidate alle Cisterne Romane e al Museo Civico, per valorizzare e far conoscere al pubblico il patrimonio archeologico tuderte.

Dopo aver affrontato i temi dell’Umbria come culla della civiltà italica (prima edizione – “Dove è nata la nostra storia”) e quello del rapporto tra umano e divino nella terra “mistica” per eccellenza (seconda edizione – “Uomini e dèi”), per la sua terza edizione il festival cambia nome. Non più Festival dell’Umbria antica, ma Umbria Antica Festival. Non è un tocco di cipria ma una operazione culturale: dopo la nascita e il radicamento nel territorio, in questa terza edizione vogliamo che l’Umbria diventi la sede principale in Italia del racconto della storia antica, senza rinunciare alla valorizzazione del suo territorio e dei suoi tesori storici e archeologici. Todi è la cornice perfetta per realizzare questo ambizioso obiettivo.
 
«Abbiamo sposato il progetto valutandone la valenza culturale e scientifica e le possibili ricadute per Todi», commenta il Sindaco Antonino Ruggiano. «Con questa iniziativa si va a qualificare e completare il cartellone dei grandi eventi con una proposta che è nel DNA della città, quello della storia appunto, con una declinazione divulgativa che siamo sicuri saprà intercettare il favore di un’ampia platea di appassionati». Un progetto culturale e di marketing territoriale finalizzata a potenziare il turismo di qualità che già caratterizza la città.
 
“Il cuore verde d’Italia batte al ritmo della storia” è il tema di quest’anno. Un battito lento e costante, ma mai fuori tempo pur parlando di epoche passate, perché l’umanità ha affrontato da sempre le stesse sfide universali: guerra e pace, progresso e declino, democrazia e tirannide, vita e morte, piacere e dovere. Questa è la sfida culturale che da tre anni porta avanti Umbria Antica: far conoscere l’immenso patrimonio storico e archeologico italiano, spesso considerato scontato, raccontandolo senza un atteggiamento cattedratico e snob per avvicinare un pubblico ampio ed eterogeneo. 
 
Lo facciamo con la stessa passione per la conoscenza di Paul Hunham, il professore interpretato da Paul Giamatti protagonista del nuovo film “The Holdovers” di Alexander Payne, candidato agli Oscar 2024 come miglior film. «Non c’è nulla di nuovo nell’esperienza umana. Ogni generazione pensa di aver inventato la dissolutezza, la sofferenza o la ribellione, ma ogni impulso e appetito dell’uomo, dal disgustoso al sublime, è in mostra proprio qui intorno a lei», spiega il professore a un suo studente davanti ai reperti archeologici esposti al Boston Museum of Fine Arts. «Quindi, prima di liquidare qualcosa come noioso o irrilevante, ricordate che se volete veramente capire il presente o voi stessi, dovete iniziare dal passato. Vedete, la storia non è semplicemente lo studio del passato. È una spiegazione del presente».
 
Il Festival vuol essere quindi uno spazio di riflessione e conoscenza, un angulus che possa sorridere agli appassionati, ai curiosi e a tutte le persone che vorranno prendersi del tempo e passeggiare – con la mente e col corpo – in questo cuore verde d’Italia che batte al ritmo della Storia.

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